Lythcantropya


Il vento sferza il dark sea. Alle mie spalle, il corpo dell'ultimo werewolf sta lentamente riprendendo l'aspetto umano. Non ho avuto nemmeno bisogno di toccarlo.. il potere della parola ha avuto ragione di lui e ora solo il silenzio attorno a me. Il silenzio e il vento.

Il mare davanti sembra sfidarmi, pi∙ forte di ogni mannaro, pi∙ forte forse anche di me. Il vento, vento che sembra rubarmi le parole, ammutolirmi. Separarmi dagli arcani che mi mantengono vivo. Alar l'Oscuro. Figlio reietto dello stesso padre di colui che danza con la morte. Mio fratello Thanatos. Rozzo e arrogante come tutti gli half-giants. Incredulo nelle forze che io comando, schiavo della luce e del bene. Ora, con l'immortalita` ha raggiunto poteri che mi stupiscono.. ma non ha l'eleganza, non ha la fragilita`, non ha la forza oscura della lama che vibra solo nel cuore di un mago. E' un mondo elementare il suo. Il bene, il male.. e in mezzo un gran vuoto da riempire al piu` presto col clangore delle spade e lo strazio dei moribondi. Nulla sa dell'oscurita`. Quel terreno incerto dove tutto si mescola e si corrompe. L'oscurita' imperscrutabile. Piccolo Thanatos, non capisci mai i miei moventi. Non capisci perche' perdo tempo a proteggere un giovane guerriero e a rivestirlo, quando non piango la morte degli amici, non piango la mia stessa morte.

E' il mio piacere, Thanatos, la mia sola molla. E' la bellezza il mio unico Dio. La bellezza del fulmine incatenato che si sprigiona dalle mie dita facendo esplodere i nemici in mille sfere di luce. Una bellezza che non puo` essere sostituita da niente, una bellezza che non si puo` infrangere con la spada. Una bellezza che fallisce anche. Ed allora e` la morte. Sento un brontolio minaccioso alle mie spalle. Chiudo gli occhi, mormoro la parola del potere. Il brontolio dietro di me si trasforma in un gorgoglio. Mi volto. Era un piccolo wererat.. mi inginocchio su di lui. Gli occhi rossi spalancati sul vuoto non vedono piu` nulla. Glieli chiudo. Provo quasi affetto per questa creatura, che sotto i miei occhi ritorna grassoccio adolescente impaurito. Chissa` quando, chissa` come. Chissa` il terrore che ha provato la prima volta che il suo corpo Φ stato straziato dai brividi della metamorfosi, che setole e unghie gli hanno lacerato la pelle.. d'istinto mormoro fra me e me il mantra del polymorph.. sento le mie cellule vibrare ma le controllo ancora. Gia`.. chissa` per quanto? Per quanto ancora nervi , muscoli, ossa e sangue obbedienti sapranno tornare a comporre le forme abusate di Alar l'Oscuro, dopo essere state violentate in mille forme diverse? Chissa` quale di queste creature un tempo percorreva orgogliosa le strade di Alma, fiduciosa nel potere della magia. Sicura di saper controllare la trasformazione.

L'unghiata mi arriva alle spalle. All'improvviso un turbine di zampe, unghie, denti e pelliccia mi e` addosso. L'alito fetido del mostro si mescola al mio ansimare e le parole non escono. Sto invecchiando. Devo ancora fare appello alla meta` di me che vorrei rinnegare. Al guerriero nelle cui vene scorre lo stesso odiato sangue di Thanatos. Sto sanguinando, non posso perdere altro tempo.. negli occhi del mostro il lampo di gioia si trasforma in una smorfia incredula mentre la spada che non puo` vedere gli taglia la gola. Mi rialzo. Tremo. Gocce di sangue colano lungo il mio braccio. Il mio sangue e quello del werewolf si mescolano in un patto osceno. Quasi senza pensare mormoro ancora parole, e l'invisibilitα mi avvolge, la mia pelle, come da tempo il mio cuore, si trasforma in pietra. Era tempo. Lythcantropya si sta di nuovo riempiendo. Non ricordo come ho deciso di sterminare tutti questi poveri sgorbi, questi miei piccoli fratelli infelici. Forse per inginocchiarmi accanto a loro quando la morte restituisce loro l'umanita` perduta. E non so se questo Φ ucciderli o liberarli. O se nella loro morte in fondo cerco la mia. Il mare ancora mi sfida. Il vento mi fa ondeggiare. L'incantesimo di volo sembra improvvisamente troppo fragile per sostenermi in mezzo a queste raffiche impetuose, mentre le onde si avventano verso di me come a risucchiarmi nel loro grembo oscuro. Il grembo di mia madre. La maga.

Arrivarono di notte, gli spettri dell'anello. Invisibili e mortali. Io allora avevo solo 6 anni ma ricordo ancora il freddo glaciale che emanava dai loro corpi. Mio padre e i suoi uomini li affrontarono con coraggio, ma quei mostri sembravano non finire mai. E uno mi cattur≥. Il sapore del freddo della sua pelle aveva lo stesso gusto amaro dei miei incubi, quando piangendo mi svegliavo e cercavo le braccia di mia madre. E anche in quell'incubo mia madre arriv≥, avvolta nella calda furia della sua magia. E gli spettri cominciarono ad ardere, uno dopo l'altro. Ma per ognuno di loro che ardeva altri ne arrivavano, come se l'inferno si fosse aperto per vomitarli. Mia madre mi sorrideva, ma il suo bel viso si solcava di rughe sempre pi profonde e vedevo il mana uscire da lei come sangue che sgorgasse da una ferita. Allora mi affid≥ ad Ihn-tah-jil, il vecchio ranger che l'aveva allevata. E mentre sballottato sulle spalle del vecchio elfo correvo verso la salvezza udii nella mente l'urlo di morte di mia madre e vidi le pietre del castello liquefarsi nel fuoco magico che le sue ultime parole avevano evocato.

Seppi poi che mio padre si era salvato, ma ferito e quasi impazzito dal dolore. Non ebbi il coraggio di cercarlo, nΦ lui cerc≥ me. Gener≥ un altro figlio. Thanatos. Stirpe di guerriero, figlio di giganti. Da allora nella casa di mio padre non c'Φ pi∙ posto per la magia. Forse troppo ferito rest≥ il cuore di mio padre. Troppo bruciante il dolore per sopportare ancora il fuoco di una magia che non fosse quella di mia madre. Troppo grande il rimpianto perchΦ restasse posto per me, per la magia che pure dimorava in me, ma pallida e malata al confronto di quella di mia madre.

Ormai sono sul mare. La grande pinna dorsale si avvicina. Maestosa e bellissima. Lascio che il wereshark si avvicini, rovesci la grande bocca di lato. I denti scintillano per un attimo. Poi con dolcezza infinita mormoro la parola. E ancora la bellissima creatura cessa di muoversi e affonda. Ho ucciso ancora la bellezza. Raccolgo un po' d'acqua nel cavo della mano e mi bagno le labbra. E' amara di sale. Sapore di lacrime. Ancora un dubbio. Piangono i wereshark? Piangono gli oscuri?

Alar, il Mago Oscuro